Shalom, sorelal Gloria! Grazie per la tua domanda. Cercherò di chiarire il legame tra il Tribunale del Messia e il passo di Mt. 25, considerando il contesto biblico generale.
Il tribunale del Messia e il giudizio delle nazioni
Nel video ho menzionato che il Tribunale del Messia (o di Cristo) avverrà
- in cielo
- dopo il rapimento
- e poco prima del Regno Millenario.
Questo giudizio riguarda solo i credenti e ha lo scopo di ricompensarli per le loro opere eccellenti (oro, argento, ecc.) e purificarli dalle loro opere effimere (legno, paglia, ecc.), senza condanna eterna (2 Cor. 5,10; 1 Cor. 3,12-15).
Il passo di Mt. 25,31-46, invece, descrive il giudizio delle Nazioni che avverrà
- Alla fine dei 7 anni di grande tribolazione
- Quando Yeshua tornerà insieme a noi Sposa per stabilire il Suo Regno sulla Terra. Qui vediamo:
-
Il Figlio dell’Uomo che siede sul Suo trono glorioso (v. 31). E questo trono sarà a Gerusalmme.
-
La distinzione tra pecore e capri, basata sulle loro opere verso i “fratelli minori” di Yeshua (v. 40).
-
La punizione eterna per i malvagi e la vita eterna per i giusti (v. 46).
Ciò ceh accade sulla Terra non è il tribunale del Messia, che è solo per i credenti, ma piuttosto un giudizio escatologico sulle nazioni, basato sul loro cattivo (o buono) trattamento di Israele e dei credenti nella tribolazione.
La parabola dei talenti e il tribunale del Messia
La parabola dei talenti (Mt. 25,14-30) ha alcuni elementi in comune con il tribunale del Messia in cielo, ma non è la stessa cosa. Qui vediamo che:
-
Il padrone affida i suoi beni ai servi prima di partire.
-
Al ritorno (il ritorno è una cosa che avviene dopo, il rapimento è un'altra cosa che avviene prima) chiede conto di come hanno amministrato ciò che gli era stato dato.
-
I fedeli vengono ricompensati con maggiori responsabilità, mentre il servo infedele è punito.
Questo riflette il principio del giudizio delle opere che avverrà per i credenti (1 Cor. 3,13-15), ma nel caso del servo infedele vediamo una punizione eterna, il che indica che non era un vero credente. Solo i veri credenti parteciperanno alla prima risurrezione. La punizione eterna è prevista per coloro che partecipano a un'altra risurrezione.
Perché il tribunale del Messia non è per condanna?
Nel tribunale del Messia non si parla di salvezza o condanna, ma di ricompensa solo per i credenti. Paolo dice chiaramente:
Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà manifestata [...] Se l'opera che uno ha edificata sopra rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera sarà arsa, egli ne avrà danno, ma egli stesso sarà salvato, però come attraverso il fuoco (1 Cor. 3,12-15).
Mentre in Mt. 25,46 vediamo il giudizio finale sulle nazioni, con la distinzione tra vita eterna e punizione eterna, il tribunale del Messia riguarda solo coloro che sono già salvati, per valutare le loro opere.
Conclusione
Riassumendo:
-
Mt. 25,31-46 si riferisce al giudizio delle nazioni dopo la tribolazione, quando Yeshua separerà le pecore dai capri.
-
Il tribunale del Messia (2 Cor. 5,10) è per i credenti dopo il rapimento e serve per determinare le ricompense, non la salvezza.
-
La parabola dei talenti riflette il principio della responsabilità e della ricompensa, ma include anche il giudizio finale per chi non appartiene veramente al Signore.
- Nella Bibbia non esiste una sola "udienza" divina, perché abbiamo quella sulle nuvole con il Messia, quella sulla Terra contro le nazioni che inaugura l'inizio del Regno millenario, e il gran trono bianco di Dio che sancisce la conclusione del Millennio.
Spero che questo chiarisca il tuo dubbio! Ma se hai ancora domande, non esitare a chiedere!
Shalom!
Per comodità di tutti, allego qui il video sul Tribunale del Messia