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Parola di Conoscenza (charìsmata)

Analisi lessicale e semantica: λόγος γνώσεως

Nel testo di 1 Corinzi 12,8 leggiamo:

a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza (λόγος γνώσεως) secondo il medesimo Spirito.

L’espressione greca originale è λόγος γνώσεως (logos gnoseos).

  • Il termine λόγος (logos) in greco non indica semplicemente un suono articolato, ma una parola razionale, un’espressione dotata di senso, spesso portatrice di rivelazione o giudizio. In ambito filosofico e giudaico, logos può significare «discorso», «ragionamento», «rivelazione verbale», «insegnamento». Nel contesto di 1 Corinzi 12, si riferisce a un messaggio ispirato, una comunicazione soprannaturale veicolata attraverso una persona dotata del carisma.
  • Il termine γνώσεως (gnoseos) significa «conoscenza» e nelle Scritture ha un uso variegato, ma indica spesso una conoscenza soprannaturale, spirituale, legata alla rivelazione divina e non al semplice apprendimento umano.

In cosa consiste la “parola di conoscenza”

Dunque, la Parola di Conoscenza è un messaggio che comunica una conoscenza specifica, rivelata direttamente dallo Spirito, e non ottenuta tramite i sensi o lo studio. È un'illuminazione su qualcosa che è già accaduto, è nascosto o è presente, ma che solo Dio può mostrare.

Esempi biblici del dono in azione

Tanakh
  • Eliseo e Ghehazi (2 Re 5,25-27). Quando Ghehazi torna dopo aver preso doni da Naaman di nascosto, Eliseo gli rivela di sapere esattamente ciò che è successo, senza che nessuno glielo abbia detto. È lo Spirito a mostrargli l’inganno.
  • Samuele e Saul (1 Samuele 9,15-17). Dio parla a Samuele il giorno prima dell’arrivo di Saul, dicendogli che lo avrebbe incontrato e che sarebbe stato il futuro re. Samuele riconosce Saul appena lo vede, per rivelazione divina.
  • Davide e la sposa rubata (2 Samuele 12,1-7). Il profeta Natan racconta una parabola a Davide, ma poi gli rivela che quella storia è una denuncia profetica della sua relazione segreta con Betsabea. Una conoscenza occulta viene portata alla luce per produrre ravvedimento.
Scritture Apostoliche
  • Yeshua e la Samaritana (Giovanni 4,16-19). Yeshua le rivela i dettagli della sua vita sentimentale, che non aveva mai confidato a nessuno. La donna capisce che è davanti a un profeta. La conoscenza non è umana, ma rivelata.
  • Pietro, Anania e Saffira (Atti 5,1-11). Pietro smaschera la menzogna della coppia che aveva finto di donare tutto il ricavato di un terreno. Non aveva prove visibili: è lo Spirito a comunicargli la verità nascosta.
  • Paolo e l’indemoniata (Atti 16,16-18). A Filippi, Paolo riconosce che la donna che li seguiva, pur dicendo cose vere, era spinta da uno spirito di divinazione. Questa diagnosi spirituale viene per rivelazione, e lui la libera nel nome di Yeshua.

Esercizio pratico del dono

Modalità
  • Smontare inganni (apologetica, dibattiti).
  • Confermare la guida divina.
  • Portare ravvedimento.
  • Consolare nei momenti oscuri.
  • Guidare decisioni critiche.
Condizioni
  • Il credente che esercita questo dono deve agire con umiltà, discernimento e obbedienza, sapendo che il contenuto rivelato può essere sensibile e va trattato con saggezza pastorale e tatto.

Un dono per oggi

In una società anestetizzata dalla superficialità e bombardata da parole vuote, la parola di conoscenza si rivela un carisma cruciale per risvegliare le coscienze. Essa non è spettacolo né intrattenimento, ma un atto chirurgico dello Spirito che smaschera l’ipocrisia, illumina le zone d’ombra e ristabilisce la verità nelle relazioni.

Nelle comunità di credenti, questo dono va incoraggiato, ma anche insegnato e supervisionato, affinché non si degeneri in abusi, o spettacolarizzazione o manie di protagonismo. Deve essere discernibile dal frutto che produce: verità, ravvedimento, guarigione dell’anima, timore di Dio.

Oggi più che mai, in un tempo di falsità spirituali e apparente trasparenza, onestà e benevolenza, abbiamo bisogno di uomini e donne che ricevano e trasmettano parole di conoscenza non per dominare né per coercizzare o manipolare, ma per liberare e ricondurre a Yeshua, che conosce ogni cuore.