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Parola di Sapienza (charìsmata)

Il contesto dei carismi

Nel capitolo 12 della Prima Lettera ai Corinzi, Paolo elenca una serie di φανέρωσις τοῦ πνεύματος (phanèrosis tou pneùmatos), «manifestazioni dello Spirito», che si esprimono attraverso diversi carismi per l’edificazione del Corpo del Messia. Tra questi, al versetto 8, viene menzionato il dono del λόγος σοφίας (logos sophias), parola di sapienza.

A uno infatti, per mezzo dello Spirito, è data parola di sapienza (λόγος σοφίας), a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito (1Cor. 12,8)

Questo carisma, spesso frainteso o spiritualizzato in modo vago, merita un’esegesi puntuale e una riflessione teologica profonda, alla luce del contesto biblico, del linguaggio paolino e della tradizione giudeo-cristiana.

Analisi lessicale e semantica: λόγος σοφίας

  • Logos: molto più di una semplice “parola”

Il termine λόγος (logos) in greco non indica semplicemente un suono articolato, ma una parola razionale, un’espressione dotata di senso, spesso portatrice di rivelazione o giudizio. In ambito filosofico e giudaico, logos può significare «discorso», «ragionamento», «rivelazione verbale», «insegnamento». Nel contesto di 1 Corinzi 12, si riferisce a un messaggio ispirato, una comunicazione soprannaturale veicolata attraverso una persona dotata del carisma.

  • Sophia: la sapienza come attributo divino

La σοφία (sophia) nella Scrittura è un concetto densamente teologico. Nel Tanakh, la sapienza o saggezza (chochmah) è la competenza divina per comprendere e gestire la realtà secondo l’ordine di Dio. È l’intelligenza spirituale che sa discernere le cause ultime, i fini ultimi e la volontà di Dio in situazioni complesse. Nei libri sapienziali biblici e giudaici (Proverbi; Sapienza, Siracide), la Sapienza è talvolta personificata, partecipando alla creazione (cf. Prov. 8,22-31; Sap. 7,22–8,1).

Nelle Scitture Apostoliche, sophia è strettamente legata alla rivelazione dle Messia, «potenza di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor. 1,24), contrapponendosi alla falsa sapienza mondana. Il cristiano spirituale non parla una σοφία τοῦ αἰῶνος τούτου (sofía tou aionos toutou), sapienza di questa epoca/mondo, ma una sapienza “misteriosa”, comunicata dallo Spirito (1 Cor. 2,6-13).

  • In cosa consiste la “parola di sapienza”

La parola di sapienza non è semplicemente l’intelligenza naturale, né una citazione biblica ben piazzata, né una conoscenza enciclopedica delle Scritture. Si tratta di

una comunicazione soprannaturale, momentanea e ispirata, per mezzo della quale lo Spirito Santo dona a un credente la capacità di enunciare una verità spirituale, una soluzione divina, o una visione illuminata che risolve un problema, orienta una decisione critica o disvela il senso profondo di una situazione.

In quanto tale, la parola di sapienza non è un dono permanente, ma si manifesta nei momenti ritenuti più opportuni dallo Spirito e si esercita spesso in contesti dove c’è bisogno di guida, di discernimento pratico, di interpretazione spirituale di eventi, oppure di risoluzione di conflitti apparentemente senza via d’uscita. Per esempio, quando sappiamo di dover affrontare un dialogo con qualcuno e invochiamo l'aiuto di Dio, spesso chiediamo di "metterci in bocca le parole giuste al momento giusto". Ebbene, questa è una richiesta — spesso inconsapevole — del carisma della parola di sapienza.

Esempi biblici del dono in azione

Tanakh
  • Salomone e le due prostitute (1 Re 3,16-28): la decisione del re davanti al dilemma delle due madri è un esempio iconico di parola di sapienza. Non si tratta solo di astuzia, di intuizione, di genialità o di perspicacia: è una comprensione ispirata delle dinamiche umane e spirituali che permette di smascherare la menzogna e manifestare giustizia.
  • Giuseppe davanti al Faraone (Genesi 41): l’interpretazione dei sogni e soprattutto il consiglio pratico che Giuseppe offre (accumula grano durante gli anni di abbondanza) è una tipica parola di sapienza. Egli non solo decifra dei sogni, ma offre la strategia giusta per la sopravvivenza del regno. Dunque, tanto l'interprete dei sogni quanto un saggio amminsitratore che deve prendere delle decisioni importanti comunicandole verbalmente sono investiti da questo particolare carisma.
  • Mosè nella gestione del popolo: quando Ietro gli consiglia di delegare il giudizio ad altri uomini capaci (Esodo 18), si manifesta in lui una parola di sapienza ricevuta per rivelazione o tramite mediazione. Sì, anche un pagano come Ietro fu investito da questo carisma, a dimostrazione che lo Spirito si muove come vuole e attraverso chi vuole.
Scritture Apostoliche
  • Yeshua e l’adultera (Giov. 8,1-11): la risposta «Chi è senza peccato scagli la prima pietra» è una parola di sapienza: non elude la Torah, ma la supporta per rivelare il cuore della misericordia divina.
  • Yeshua e la moneta del tributo (Mt. 22,15-22): alla domanda capziosa «È lecito pagare il tributo a Cesare?», la risposta sapiente «Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio» smaschera l’ipocrisia e illumina il vero problema.
  • Gli apostoli nel Concilio di Gerusalemme (Atti 15): il discernimento di Giacomo, che decide di non imporre la Torah ai pagani convertiti ma solo alcune regole essenziali, è un esempio di parola di sapienza comunitaria, che guida la Kehillah verso l’unità e la verità.

Esercizio pratico del dono

Modalità
  • Si manifesta spesso nel contesto di preghiera, intercessione o consiglio pastorale.
  • Può emergere durante una predicazione o insegnamento, rivelando un’applicazione inattesa ma necessaria di un testo biblico.
  • Si manifesta anche in situazioni di crisi, dove il credente ispirato pronuncia parole che ristabiliscono ordine, pace o svelano il cammino da percorrere.
Condizioni
  • Umiltà, ascolto dello Spirito, conoscenza delle Scritture, maturità spirituale.
  • Deve essere confermato nel tempo: il frutto ne rivela la provenienza.
  • Non è automatico né permanente: è un carisma momentaneo, non una dote innata.

Un dono per oggi

La parola di sapienza è uno dei doni più vitali nella guida spirituale della comunità, specialmente nei tempi di confusione e polarizzazione. È il dono che: edifica, chiarisce, orienta, disarma l’errore senza violenza e apre vie dove sembrano non esserci.

Nel nostro tempo, in cui molte “parole” sono vuote o ideologiche, il Corpo del Messia ha bisogno più che mai di parole di sapienza — pronunciate non da oratori seducenti, ma da credenti pieni di Spirito e verità.

Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, l’uomo che ottiene l’intelligenza! (Prov. 3,13)