Introduzione
Nel vasto scenario del creato, la luce naturale ci consente di ammirare l'armonia e la bellezza della creazione in tutta la sua varietà cromatica. Tuttavia, la Scrittura ci invita a volgere lo sguardo oltre ciò che percepiamo con i sensi, rivelandoci una luce che ha origine in Dio stesso. Questa luce divina non è un semplice fenomeno fisico, ma una manifestazione della presenza di Dio che illumina le tenebre del caos primordiale (Gen. 1,3) e che risplenderà eternamente nella nuova creazione, dove il sole, la luna e le stelle non saranno più necessari, poiché Dio stesso sarà la luce (Ap. 21,23).
Nel primo giorno della creazione, la luce di Dio appare prima ancora del sole, della luna e delle stelle, indicando che essa è un riflesso diretto della gloria di Dio, una luce che porta ordine, vita e armonia. Yeshua stesso si identifica come «la luce del mondo» (Giov. 8,12), una luce che non solo rivela ciò che è nascosto, ma trasforma profondamente coloro che la ricevono. Egli è la luce che illumina ogni uomo (Giov. 1,9), la vera fonte di vita che risplende nelle tenebre e che le tenebre non possono sopraffare (Giov. 1,5).
Il cammino della fede, dunque, è un percorso di illuminazione progressiva, un cammino in cui ogni discepolo è chiamato a riflettere la luce del Messia, come una lampada alimentata dall'olio dello Spirito Santo. In questo viaggio verso il Regno di luce, il Corpo del Messia è invitato a risplendere in unità, camminando insieme verso la pienezza della gloria divina, senza altre fonti luminose estranee che possano interferire e distorcere la purezza della luce di Dio.
La Luce di Dio
Mentre la luce naturale ci permette di vedere il mondo a colori, la luce di Dio va oltre; non si limita all’aspetto fisico o naturale, ma possiede un significato ben più profondo. Essa ha un valore teologico ed è strettamente legata alla volontà di Dio.
Quando Dio fece apparire la luce nel primo giorno della creazione (Gen. 1,3), ciò avvenne prima della creazione del sole e della luna (Gen. 1,14-19), i quali furono creati solo nel quarto giorno. Pertanto, la luce di Gen. 1,3 è una luce che proviene direttamente da Dio, una luce che porta ordine nel caos primordiale, rappresentato nelle Scritture dalle tenebre, ossia da ciò che non è illuminato dalla luce. Dove c’è Dio, c’è luce, e dove c’è luce, c’è ordine, armonia e vita.
Dio è dunque la fonte di luce per l’umanità e per l’intero cosmo.
La luce di Dio non è un concetto astratto né un elemento intrinseco nell’uomo, ma si manifesta in modo tangibile nella persona di Yeshua. Come Suoi discepoli, siamo chiamati a riflettere la Sua luce in ogni Sua essenza e sfumatura, come cristalli puri che trasmettono la luce senza distorsioni, camminando nella luce per essere figli di luce.
Yeshua: Luce del Mondo
Yeshua (la Parola) è la vera luce che illumina ogni uomo venuto nel mondo (Giov. 1,9)
Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura (Col. 1,15)
In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno compresa (Giov. 1,4-5)
Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (Giov. 8,12)
I versetti citati sopra sono emblematici. Se consideriamo la luce come simbolo dell’ordine divino e della vita, in contrapposizione alle tenebre che rappresentano il caos e la morte a causa del peccato, possiamo vedere in Yeshua l’immagine perfetta del Dio invisibile. Egli riflette in maniera completa e autentica l’essenza di Dio, mostrando al mondo chi è Dio attraverso la Sua vita e le Sue opere.
La luce divina non solo illumina il cammino, ma ha anche la funzione di rivelare ciò che è nascosto. Proprio come i raggi X penetrano il corpo umano per rivelare eventuali anomalie, la luce di Yeshua penetra nelle profondità del nostro essere, esponendo le aree oscure — i peccati e le ferite nascoste — che necessitano di essere portate alla luce.
Una volta che queste aree oscure vengono rivelate, esse possono essere guarite e purificate attraverso Yeshua, il nostro Guaritore e Compitore della fede. Egli non solo illumina, ma trasforma, portando ordine, armonia e vita dove prima regnavano caos, confusione e morte.
La Kehillah: riflesso di Yeshua
Avendo accolto Yeshua nella nostra vita e avendo ricevuto lo Spirito Santo che dimora in noi, siamo passati da figli delle tenebre a figli di luce (Ef. 5,8). In quanto figli di luce, siamo chiamati a riflettere la luce del Messia in ogni aspetto della nostra vita.
Nel sermone sul monte (Mt. 5,14-16), Yeshua insegnò alle folle e ai Suoi discepoli che essi sono la luce del mondo. Utilizzò due potenti immagini: una città posta su un monte che non può essere nascosta e una lampada accesa che non viene posta sotto un recipiente, ma su un candelabro per illuminare tutta la casa. In questo modo, Yeshua ci esorta a risplendere davanti agli uomini attraverso le buone opere, affinché la luce che riflettiamo glorifichi il Padre.
Riflettere la vera Luce di Dio
La domanda cruciale è: riflettiamo davvero la luce di Dio?
Prima di rispondere, è necessario riflettere attentamente su quale fonte di luce stiamo attingendo. È possibile che, senza rendercene conto, ci lasciamo influenzare da luci estranee — insegnamenti distorti, tradizioni umane o persino il nostro discernimento carnale. Tali fonti non solo non illuminano, ma interferiscono negativamente con la vera luce divina, annullandone l’efficacia (leggi questo articolo).
La vera luce di Dio è quella che proviene dalla Parola e dallo Spirito Santo. Ogni esperienza, anche se apparentemente buona, deve essere valutata alla luce della Parola di Dio, affinché possiamo discernere se proviene da Dio o dalla carne. Se la nostra guida non è lo Spirito Santo, ciò che pensiamo di illuminare è in realtà una luce falsa, una luce che può addirittura accecare invece di illuminare.
La lampada e l’olio: Parola e Spirito Santo
La Parola di Dio è rappresentata dalla lampada, ma una lampada senza olio non può emettere luce (Sal. 119,105). L’olio è lo Spirito Santo, che vivifica la Parola, rendendola potente ed efficace.
- La Parola da sola non basta, poiché senza lo Spirito rischia di diventare lettera morta.
- Lo Spirito Santo da solo non basta, poiché senza la Parola non ha una direzione precisa.
È l’insieme di Parola e Spirito che permette alla lampada di emettere la vera luce divina, una luce che trasforma la nostra vita a immagine del Messia. Senza l’azione dello Spirito, la Parola resta sterile. Senza la Parola, lo Spirito non ha un terreno fertile su cui operare.
La Luce di Dio senza filtri
La luce di Dio non acceca, non ha bisogno di altre fonti luminose o di occhiali particolari per poter essere vista. L’olio dello Spirito Santo è sufficiente e la lampada della Parola è perfetta per illuminare i nostri passi nel cammino verso l’eternità (Sal. 119,105). Nel Regno di luce, non ci saranno più tenebre né fonti di luce contraffatte, perché
Dio stesso sarà la nostra luce e l’Agnello sarà la Sua lampada (Ap. 21,23)
Anche una luce troppo intensa può accecare come le tenebre. Se la luce che tentiamo di riflettere proviene da fonti estranee — come i nostri desideri, il nostro ego o i falsi insegnamenti — essa non solo disturberà la luce divina, ma rischierà di adulterarla.
Perciò, è indispensabile depurare ogni fonte luminosa estranea e attingere unicamente alla luce di Dio. Solo così potremo vedere con chiarezza, senza distorsioni, camminando nella Sua luce e riflettendo la gloria del Messia in modo autentico e puro.
Cammino comune verso il Regno di Luce
Nel cammino con Dio, ho incontrato nella mia vita altri fratelli e sorelle che hanno scelto di percorrere la stessa Via tracciata dal Messia Yeshua, un percorso che conduce al Padre e al Regno di Dio. Non si tratta di seguire un’ideologia personale dettata da una guida umana, ma di camminare insieme, sostenendoci a vicenda, fortificandoci reciprocamente e riflettendo la luce di Dio senza filtri, in una trasparenza totale, come un cristallo puro che lascia passare la luce senza distorsioni.
Non siamo perfetti per noi stessi, ma siamo chiamati a perfezionarci nell’unità che scaturisce dallo Spirito di Dio, il quale ci unisce gli uni agli altri. È lo Spirito che ci plasma, ci trasforma e ci rende sempre più simili all’esempio perfetto di Yeshua, nostro Maestro e Signore.
Conclusione
Come un’unica Kehillah, siamo chiamati ad agire e a risplendere della luce di Dio, parlando con una sola bocca — quella della Parola — e pensando con una sola mente — quella del Messia —, nell’amore fraterno che ci unisce.
👣 Invito all'azione
Ora è il momento di unire le nostre forze, di collaborare e di esortarci reciprocamente per formare una Kehillah unica che rifletta in ogni sua parte l’immagine di Dio. Il nostro cammino deve essere illuminato unicamente dalla luce divina, senza lasciare spazio a fonti estranee che possano confondere o distorcere il sentiero tracciato da Yeshua.
Fratelli e sorelle, con cuore sincero e puro, apriamoci alla vera luce di Dio e riflettiamola senza contaminazioni. Lasciamo che sia l’unica luce a splendere in noi, una luce pura e limpida, posta in alto come un faro che guida e orienta l’umanità verso Yeshua, la luce degli uomini.
Non lasciamoci distrarre da altre luci ingannevoli o influenze estranee. Permettiamo allo Spirito Santo, che abita in noi, di trasformarci, di purificarci e di illuminare la Parola. Solo così potremo risplendere della luce divina in ogni istante, tenendo le nostre lampade sempre accese, alimentate dall’olio dello Spirito, affinché il nostro cammino sia un segno visibile e chiaro della presenza di Dio nel mondo.
Che il Signore ci benedica grandemente e che la Sua pace e la Sua luce regnino nei nostri cuori.