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Un cuore secondo Dio

Vibrazioni spirituali: l'armonia tra esperienza, dottrina e la voce dello Spirito Santo
28 marzo 2025 di
Un cuore secondo Dio
Marco Manitta
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Introduzione

Un concetto essenziale spiegato dal fratello Daniele Salamone, spesso trascurato o sottovalutato nelle chiese moderne, sostiene che:

Non bisogna trasformare le proprie esperienze personali, quelle altrui o eventi storici anche se descritti nella Bibbia, in una dottrina normativa personale senza prima verificare che non contraddicano la Scrittura stessa in altre parti.

La Chiesa, nel suo insieme, spesso si discosta dal lasciarsi veramente guidare e istruire dallo Spirito Santo, riconoscendolo appieno come una delle tre Persone della Tri-unità divina. Invece, tende a concentrarsi maggiormente sulle sue manifestazioni esteriori, ricercando la teatralità e spettacolarità di segni e miracoli. Questo atteggiamento rischia di oscurare la dimensione più intima e personale della relazione con lo Spirito Santo, dimenticando che Egli è una Persona viva e presente, con la quale è essenziale coltivare un rapporto profondo e consapevole. Tale squilibrio porta spesso a un’enfasi sproporzionata sulle esperienze individuali, che pur apparendo intense o gratificanti, potrebbero non essere pienamente autentiche o in armonia con l’insegnamento delle Scritture. È fondamentale ricordare che lo Spirito Santo non ci rivela mai verità o esperienze che contraddicano ciò che è stato già chiaramente espresso nella Parola di Dio.

Quando sviluppiamo una visione di noi stessi più elevata di quella che ci è stata assegnata (Rom. 12,3) o trasformiamo le nostre esperienze in dottrine e dogmi personali, rischiamo di compromettere la purezza dell’insegnamento biblico attraverso le interferenze teologiche. Quanto alla pratica cristiana, la Scrittura ci esorta a non andare oltre ciò che è scritto (1 Cor. 4,6), e questo monito dovrebbe guidarci a mantenere l’equilibrio tra la nostra esperienza personale e la rivelazione di Dio. In questo articolo, esploreremo il concetto di interferenza, prendendo a esempio il campo della scienza, per trarre un parallelo con il cammino spirituale. Questo ci condurrà a comprendere ciò che Dio desidera realmente: un cuore conforme alla Sua volontà, modellato dalla Sua Parola e non dalle ambizioni personali.


L’interferenza costruttiva distruttiva e la risonanza

Sebbene la Scrittura non possa essere considerata un trattato scientifico, è possibile attingere ad alcune nozioni di fisica per arricchire la comprensione di determinati concetti teologici. Non si intende qui fornire una dimostrazione empirica della veridicità scientifica della Bibbia, poiché tale convinzione nasce nella fede del credente. Piuttosto, si mira a utilizzare il linguaggio della scienza per illuminare e supportare la comprensione del piano divino e il suo compimento nella vita collettiva.

A tal proposito, è utile fare riferimento a concetti tratti dalla fisica delle onde, in particolare l’interferenza e la risonanza delle onde elettromagnetiche (luce) e delle onde sonore. Perché scegliere proprio questi fenomeni? Perché l’universo, nella sua essenza, è costituito da vibrazioni e l’energia viene trasportata attraverso onde, che obbediscono a leggi fisiche precise durante la loro propagazione. Due fenomeni che ci interessano in questo contesto sono l’interferenza (costruttiva e distruttiva) e la risonanza.

Interferenza

L’interferenza è un fenomeno che si verifica quando due o più onde, sia elettromagnetiche che sonore, si sovrappongono in un dato punto dello spazio. È importante notare che, mentre le onde sonore necessitano di un mezzo materiale come l’aria o l’acqua per propagarsi, le onde elettromagnetiche possono viaggiare anche nel vuoto. Quando le onde si incontrano, si osserva una variazione nella loro ampiezza, un fenomeno visibile anche nelle onde marine. Esistono due tipi principali di interferenza: quella costruttiva e quella distruttiva.

  • L’interferenza costruttiva si verifica quando due onde sono “in fase”, ovvero quando le loro ampiezze e frequenze coincidono. In questo caso, il risultato è un’onda di ampiezza maggiore, poiché le due onde si sommano, amplificando così l’energia trasportata.
  • Al contrario, l’interferenza distruttiva avviene quando due onde sono “in controfase”, cioè quando le creste di un’onda corrispondono ai minimi dell’altra. In tal caso, le due onde tendono ad annullarsi, riducendo o eliminando l’ampiezza complessiva.

Risonanza

Infine, la risonanza è un fenomeno che si manifesta quando la frequenza di un’onda coincide con la frequenza di risonanza di un oggetto, inducendo quest’ultimo a vibrare senza che vi sia un’interazione diretta. Un esempio classico è il diapason, uno strumento utilizzato per accordare strumenti musicali: quando esposto a una frequenza corrispondente alla sua frequenza di risonanza, il diapason inizia a vibrare spontaneamente, dimostrando l’efficacia del principio di risonanza.

Questi principi fisici possono essere visti come una metafora della dinamica spirituale e della nostra relazione con il proposito di Dio: quando le nostre vite “risuonano” con il piano di Dio, siamo in grado di amplificare il nostro impatto sul mondo in modo costruttivo e armonioso.


Applicazione alla massima attenzione

Non è la Parola di Dio che deve conformarsi ai nostri desideri o esperienze, ma siamo noi che siamo chiamati a modellarci secondo essa. Se, invece, ci lasciamo guidare esclusivamente dalle nostre esperienze personali senza verificarne la conformità con la verità rivelata, rischiamo di allontanarci dall’armonia con la Parola di Dio. In tal caso, sperimentiamo un’interferenza distruttiva: le nostre vibrazioni, le nostre “onde”, entrano in conflitto con quelle divine, e così non riusciamo più a percepire chiaramente la voce dello Spirito Santo. Ciò che prevale, invece, è il nostro spirito umano, con le sue emozioni e percezioni ingannevoli.

Questo fenomeno può essere osservato in molteplici aspetti della vita spirituale. Ogni volta che qualcosa interferisce negativamente con la nostra relazione con Dio — ed è proprio ciò che fa il peccato — la comunione con Lui viene annullata. Il nostro cuore, in contrasto con il cuore di Dio, subisce un’interferenza distruttiva. Le onde dello Spirito Santo non riescono a penetrare nel nostro cuore, ma vengono annullate prima di poterlo raggiungere.

Dio, invece, ci chiama a conformarci sempre più alla Sua Parola — essere sulla Sua stessa “lunghezza d’onda” — invitandoci a entrare in una condizione di interferenza costruttiva con il Suo cuore, fino a sperimentare la risonanza. Quando il nostro cuore vibra in sintonia con quello di Dio — come il re Davide (1 Sam. 13,14; cfr. At. 13,22) — le onde dello Spirito Santo possono fluire liberamente, interagendo con noi in profondità. È in questa condizione che riceviamo il beneficio spirituale, camminando in armonia con la Parola e vivendo una vita conforme al Suo volere.

L’esempio perfetto di tale comunione, priva di interferenze, è offerto dalla relazione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. In questa unità perfetta (in ebraico echad, un’unità composita), tre Persone distinte agiscono in sinergia, sintonia e sincronia, manifestando un’unica essenza/sostanza divina. Questo modello di perfetta armonia è l’ideale verso cui siamo chiamati a tendere nella nostra vita spirituale, affinché la nostra relazione con Dio sia caratterizzata da un’interferenza costruttiva e da una piena risonanza con il Suo volere.

  Lo Spirito di Dio "vibra" 

 Il termine ebraico merachefet (מְרַחֶפֶת), utilizzato in Gen. 1,2 per descrivere l’azione dello Spirito di Dio che «aleggia» sopra le acque primordiali, racchiude una profondità di significato che va oltre la semplice immagine statica del librarsi. Questo verbo deriva dalla radice rāchaf (רָחַף), che significa «tremare» o «vibrare» (HALOT Lexicon; cfr. BDB). Di conseguenza, l’idea che trasmette non è soltanto quella di un movimento delicato e sospeso, ma piuttosto di un moto vibrante, dinamico e vitale.

In questa luce, la descrizione dell’azione dello Spirito Santo acquista una dimensione nuova: non si tratta di un movimento passivo, ma di una vibrazione creatrice, un’attività dinamica che annuncia il sorgere dell’ordine dal caos e della vita dalla desolazione. Come una vibrazione che permea ogni cosa, lo Spirito di Dio agisce nella materia informe, generando un’energia creativa che prepara il mondo a ricevere l’opera della Parola divina.

Pertanto, il verbo merachefet non solo esprime poeticamente l’azione di Dio, ma rafforza l’idea che l’opera divina si manifesti attraverso un moto vibrante e attivo, richiamando quel dinamismo creativo che è proprio dello Spirito Santo. Questa vibrazione primordiale è l’inizio del movimento che dà vita e ordine all’universo, un’immagine potente di un Dio che non è distante, ma è attivamente coinvolto nella creazione, muovendo, vibrando e animando ogni cosa.

(Daniele Salamone)

Attenzione ai falsi ministri

Numerosi passi biblici mettono in guardia contro i falsi apostoli, profeti, dottori e pastori. Questi individui condividono un tratto comune: mostrano un’apparente pietà, ma negano la potenza dello Spirito Santo (2 Tim. 3,5). Un esempio utile può essere quello della frequenza cardiaca: essi sembrano avere la stessa frequenza del cuore di Dio, ma non sono in sintonia con Lui. Non camminano con Dio, e le loro onde spirituali si annullano a vicenda. Ciò porta a un duplice pericolo: da un lato, rischiano di ingannare sé stessi; dall’altro, di trarre in inganno anche gli altri. Questa è una condizione estremamente pericolosa, particolarmente presente in molte congregazioni ipercarismatiche dei nostri giorni.


Conclusione

Attraverso l’analogia di un fenomeno fisico, si è cercato di dare una nuova forma a questa riflessione, prendendo come esempio l’interferenza tra onde elettromagnetiche o sonore. Così come avviene in natura, anche nel contesto spirituale possiamo osservare un fenomeno simile.

Un cuore indurito è un cuore che non vibra più con la stessa frequenza, o peggio, che si trova in controfase rispetto alla frequenza del cuore di Dio. Questo genera un’interferenza tale da annullare completamente le due frequenze. Il risultato di questa dissonanza è un raffreddamento della comunione con Dio, dove la Sua Parola non riesce più a penetrare nel cuore dell’uomo, che non reagisce, non interagisce e finisce per rimanere sterile o vincolato nei meandri delle proprie posizioni ideologiche in modo granitico.

Al contrario, tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non c’è alcuna interferenza, ma una perfetta armonia. Allo stesso modo, siamo chiamati a tendere verso la perfezione nell’unità del vibrante Spirito Santo. Un cuore secondo Dio è un cuore che vibra in sintonia con la Sua frequenza, che è in fase con Lui. Questo cuore cammina con Dio, obbedendo alla Sua Parola e compiendo la Sua volontà. Che questa sia la nostra predisposizione quotidiana.

Illustrazioni di Marco Manitta

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