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HaDerek FORUM

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Shalom Daniele,

nella festa tradizionele della Chanukkah o festa delle luci viene celebrata, ancora oggi, per via di due miracoli avvenuti: 

1. La vittoria sui greci nella valle di Ayalon tra Tel Aviv e Gerusalemme da parte di Giuda il Maccabeo.

2. Il miracolo dell'olio nella Menorah, che era sufficiente per un solo giorno, ma che miracolosamente non si consumava. 

Si voleva ridedicare il Tempio, che era stato completamente profanato dal tiranno seleucida Antioco Epifane IV. Infatti egli aveva fatto ereggere una statua di Zeus nel Tempio e aveva sacrificato un maiale sull'altere di bronzo dei sacrifici come atto di sfregio verso gli ebrei che prima erano sotto il dominio dei Tolomei.

La domanda é: per quanti giorni si é ripetuto il miracolo dell'olio nella Menorah? 

Fin quando i sacerdoti non avessero completato la dedicazione del Tempio e aver consacrato il nuovo olio prodotto, l'olio nella Menorah non si consumava. Dove si trovano gli indizi per quanti giorni durò il miracolo? 

In 1 Maccabei 4 si parla della dedicazione del Tempio. È scritto in 1 Macc. 4,56 

"Celebrarono la dedicazione dell'altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode".  

Può essere questo il primo indizio che il miracolo si ripeté per otto giorni consecutivi?

Poi ricercando, ho letto che nel Tamud nel trattato Shabbat viene raccontato che gli ebrei avevano trovato solo una piccola ampolla d'olio sigillata, sufficiente solo per un solo giorno di accensione della Menorah, ma che miracolosamente durò otto giorni. Appunto per questo la celebrazione di Channukah dura otto giorni come anche Sukkot.

Penso che otto giorni non é un caso, l'otto simboleggia un nuovo inizio, il Tempio é stato ridedicato, come anche noi siamo stati rinnovati nel Messia, siamo una nuova creatura.

Piccola nota a margine: sempre in 1 Maccabei il primo capitolo narra della tirannia, dell'oppressione verso gli ebrei, mi hanno colpito alcuni versi (1 Macc. 1,60-63):

"Mettevano a morte, secondo gli ordini, le donne che avevano fatto circoncidere i loro figli, con i bambini appesi al collo e con i familiari e quelli che li avevano circoncisi. Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi immondi ​e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza; così appunto morirono".  

Grazie per la risposta. Shalom

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Shalom Marco, posso dirti che le tue domande non si sono limitate alle sole domande, ma ti sei in parte fornito le risposte da solo.

  • Per quanti giorni si è ripetuto il miracolo dell’olio nella Menorah?

Secondo la tradizione riportata nel Talmud, trattato Shabbat 21b, il miracolo si ripeté otto giorni: l’olio trovato era sufficiente per un solo giorno, ma durò miracolosamente otto giorni, fino a quando fu pronto nuovo olio consacrato.

  • Dove si trovano gli indizi per sapere quanti giorni durò il miracolo?

Indizio storico: 1 Maccabei 4,56 dice che la dedicazione dell’altare fu celebrata per otto giorni. Qui non viene menzionato l’olio, ma si stabilisce la durata della festa.

Indizio tradizionale: Talmud, trattato Shabbat 21b narra esplicitamente il miracolo dell’olio che arse otto giorni consecutivi.

  • Può essere 1 Maccabei 4,56 il primo indizio che il miracolo si ripeté per otto giorni consecutivi?

Sì, può essere considerato un primo indizio, ma non prova di per sé il miracolo dell’olio. Il testo indica solo la durata della dedicazione; il legame diretto con il miracolo dell’olio viene solo dalla tradizione rabbinica posteriore.

  • C’è un significato nel fatto che durò otto giorni?

Sì. Nella simbologia biblica e giudaica, l’otto indica un nuovo inizio, andando oltre il ciclo completo di sette giorni (la creazione). In questo contesto:

  • Il Tempio era stato purificato e inaugurava un nuovo periodo di culto puro.
  • In chiave messianica, l’otto richiama la nuova creazione e il rinnovamento in Yeshua (2 Corinzi 5,17).

Riguardo ai fatti riportati in 1 Maccabei 1,60-63, si tratta di un episodio tragico ma anche di una manifestazione di fede incrollabile. Tuttavia, fino a che punto possiamo definirla “vera” fede? La Scrittura insegna che, pur di salvare una vita, è lecito trasgredire certi comandamenti della Torah: per esempio, è permesso violare lo Shabbat per salvare vite umane o animali. Lo Shabbat è un comandamento che si tramutava in morte se lo trasgredivi; pertanto, solo per salvare e promovere la vita potevi volarlo senza morire. In alcune situazioni, la rigidità nell’osservanza della kasherut ha assunto tratti più vicini a un fanatismo per la purezza rituale che a un’autentica obbedienza a Dio. Non si dovrebbe mettere a rischio la propria vita più per un precetto alimentare che per il Signore stesso. Ciò che mai doveva essere infranto era la confessione che YHWH è l’unico Signore — e, in parallelo, per i cristiani perseguitati, che Yeshua è lo stesso unico Signore.

Nel caso di 1 Maccabei 1,60-63, ci troviamo davanti a un esempio di quella che potremmo definire “la lettera che uccide”: un’osservanza letterale che diventa causa di morte. Per fare un paragone, in alcune regioni dell’India, persone in estrema povertà preferiscono morire di fame piuttosto che macellare e mangiare un bue. Mucche, tori e buoi vagano liberamente per le strade come cani e gatti in Occidente, ma nessuno li tocca perché la loro religione li considera sacri o addirittura reincarnazioni di parenti defunti. Questa non è fede, è follia! Una "fede della prassi" che porta a scegliere la morte anziché la vita non è una fede che dà vita; e preferire morire piuttosto che infrangere le regole alimentari kasher ne è un esempio in ambito giudaico. Sì, la storia dei Maccabei è toccante, ma fino a un certo punto.

Spero di averti risposto.

Shalom shalom.

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