Shalom sorella Gloria,
la Scrittura, in più di un'occasione, si presenta come un tessuto composto a blocchi tematici, accuratamente intrecciati con sapienza. Per rendere l’idea, permettimi una similitudine.
Immagina una cassettiera ben ordinata. In ciascun cassetto: calze, slip, camicie, pantaloni. Ogni indumento ha il suo posto, come ogni testo biblico ha la sua sezione: parabole, insegnamenti, racconti storici. Tuttavia, dentro ogni cassetto i colori sono vari. Per ottenere un abbinamento armonico — diciamo, un completo tutto sui toni del marrone — bisogna prelevare un capo da ogni scomparto secondo il colore desiderato. Così si forma un insieme coerente. Ma attenzione: anche combinazioni di colori diversi possono risultare armoniose, se pensate con gusto; non però se accostate a casaccio come l’abito di Arlecchino.
La Bibbia, specie nella Torah e nei Vangeli, adotta questo medesimo principio compositivo. Non sempre segue una sequenza cronologica lineare; preferisce, invece, organizzare i contenuti secondo blocchi tematici: eventi, parabole, ammaestramenti. Il filo conduttore non è il tempo, ma il senso. Tocca al lettore — attento, sapiente, guidato dallo Spirito — collegare i pezzi giusti, comporre il mosaico, scoprire la coerenza nascosta.
Questo non ha alcun nesso con l’affidabilità delle testimonianze. È piuttosto una scelta narrativa intenzionale, figlia della cultura ebraica che concepiva la trasmissione della verità in modo profondamente simbolico e stratificato. Non c’è confusione, ma sapienza strutturata: una logica che non si impone con rigidità cronologica, ma che invita il lettore a discernere, a cercare il filo d’oro che attraversa i cassetti.
Spero che questa immagine ti sia stata d’aiuto per cogliere il senso profondo di questo metodo. La Parola di Dio non è un elenco ordinato di fatti, ma una sinfonia composta da blocchi, ciascuno con il suo timbro, il suo colore, il suo messaggio. Sta a noi accordarli, per cogliere l’armonia del disegno di Dio.