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HaDerek FORUM

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Shalom Daniele, 

ho guardato i video sullo "Sposalizio del Messia". Ho trovato il parallelismo tra il matrimonio ebraico e lo sposalizio del Messia davvero sbalorditivo. 

Ho capito bene ogni fase, tranne quella dei 7 giorni di festa, deve essermi sfuggito qualcosa.  

La festa nuziale dura 7 giorni, come "i giorni di anni" della tribolazione. Quello che non comprendo è questo: se la festa di 7 giorni/anni si terrà durante il periodo della tribolazione, ma i santi del tannak non saranno ancora  risorti, e coloro che si convertiranno a Cristo durante la tribolazione saranno sulla terra o in attesa di risurrezione, come fanno ad assistere alla cerimonia?

Grazie mille per la risposta, Shalom.

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Shalom,

si, hai risposto in modo molto chiaro. Grazie. Infatti ora comprendo anche 

«E io vi dico che molti verranno da Oriente e da Occidente e si metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,» Matteo‬ ‭8‬:‭11‬ 


Nel Regno dei Cieli è quindi alla cena che si terrà all’inizio del millennio. 


Mi ha colpito anche il fatto che lo Spirito Santo è Colui predisposto per la preparazione della sposa. E non posso fare a meno di fare il collegamento con le 10 vergini (coloro che preparavano la sposa). Grazie mi hai dato un tassello in più sul quale meditare. 


Dio ti benedica, Shalom. 


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Shalom Laetitia, grazie per la tua domanda.

Tanto gli amici dello Sposo (ossia i giusti del Tanakh) quanto gli invitati (i convertiti durante la tribolazione) non parteciperanno alle nozze vere e proprie, ma esclusivamente al banchetto nuziale. Quest’ultimo sancisce l’inizio del Regno millenario e si svolgerà sulla terra, mentre le nozze avranno luogo in cielo.

Un dettaglio spesso trascurato ma importante ci viene da Apocalisse 19,9, dove è scritto:

«Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello».

Non leggiamo «alle nozze», ma «alla cena delle nozze». Questo versetto evidenzia una distinzione: gli invitati non sono la Sposa, bensì coloro che partecipano al banchetto, non al matrimonio in sé. Le nozze sono un momento riservato esclusivamente allo Sposo (il Messia) e alla Sposa (la Kehillah). Invece, gli amici dello Sposo e gli invitati prenderanno parte alla cena nuziale, che segnerà la gioia del Regno messianico sulla terra. Durante il banchetto gioioso, ci sarà un banchetto parallelo: tutti i cadaveri degli empi morti durante la tribolazione fungeranno da pasto per gli uccelli rapaci, il «gran banchetto di Dio» (Ap. 19,17). La Sposa condividerà quel momento a distanza, presso la tavola nuziale del Messia, anche con i patriarchi e i giusti del passato, che risorgeranno all’inizio del Millennio.

Gli "invitati" propriamente detti sono invece coloro che si convertiranno durante la tribolazione: se sopravvivranno, saranno considerati i superstiti; se moriranno per la loro fede, risorgeranno insieme agli amici dello Sposo per prendere parte al banchetto del Regno. Quindi, gli amici saranno considerati a loro volta invitati.

Nel contesto ebraico, i festeggiamenti nuziali delle famiglie più agiate duravano sette giorni e includevano nozze, banchetto e abbondanza di vino. Questo modello terreno riflette solo una parte della realtà celeste: i sette anni tra il rapimento e il ritorno glorioso del Messia sulla terra, durante i quali si svolgeranno le nozze in cielo.

Questa fase celeste inizierà con:

  1. La risurrezione dei defunti nel Messia.
  2. La trasformazione dei viventi in Lui.
  3. E quindi, in cielo:
    • Il giudizio delle opere presso il bema (il tribunale del Messia).
    • L’approvazione delle opere buone compiute nella fede.
    • Le nozze vere e proprie, la Sposa è stata ufficialmente giudicata pronta per sposarsi.

Le nozze saranno un momento intimo e sacro, celebrato alla presenza del Padre, che unisce lo Sposo (Yeshua) alla Sua Sposa (la Kehillah). Lo Spirito Santo, sebbene non menzionato esplicitamente in questo contesto in Apocalisse, è certamente presente: è infatti Lui che ha preparato la Sposa sin dal giorno di Pentecoste (Atti 2) fino all’evento del rapimento. È lo Spirito il Testimone d’eccellenza delle nozze, è Lui che accompagna la Sposa all'altare nuziale. Il Padre è l'officiante.

E non a caso, in Apocalisse 22:17 leggiamo: «Lo Spirito e la Sposa dicono: "Vieni"».

Entrambi invocano la Parusia, perché lo Spirito abita nella Kehillah, Suo Tempio vivente. È proprio dalla comunione profonda tra lo Spirito e la Sposa che nasce l’invocazione del ritorno glorioso del Messia.

Spero di averti risposto. Shalom!

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